Storico Carnevale di Ivrea

Pif IL TESTIMONE - Stagione 5

Buona visione di "Coriandoli e arance" e... ascolta con attenzione il messaggio finale del video!! 

 

Il senso della la battaglia delle arance.

Si tratta di uno scontro che, sebbene porti con se un inevitabile aspetto di asprezza, dovuto al clima di battaglia che si crea, vive anche di regole cavalleresche ed elevati principi sociali. 
L’entrata in piazza del carro è salutata con rispetto dai tiratori a piedi e dopo la calzata delle maschere inizia uno scontro serrato che quasi sempre si conclude con un applauso reciproco all’uscita del carro dalla piazza. 
Lo scopo non è quello di farsi male ma di vivere l’ebbrezza del duello che, per essere vissuta appieno, comporta da parte dei tiratori a piedi il coraggio di avvicinarsi, "andare sotto il carro" e guardare a testa alta il proprio avversario di turno, mentre da parte dei tiratori sul carro richiede il coraggio di non soccombere davanti a decine di avversari che attaccano contemporaneamente in un crescendo che toglie letteralmente il respiro. 
Con questi gesti ogni anno al Carnevale di Ivrea ognuno testimonia la propria capacità di reagire alle difficoltà e a non farsi piegare dalle avversità della vita.

A dispetto delle apparenze, la Battaglia è un concentrato di ardore e lealtà: non è raro vedere avversari in battaglia darsi la mano in segno di rispetto, riconoscendo l’abilità e il coraggio altrui
La battaglia vive infatti su regole non scritte condivise da tutti i partecipanti, che garantiscono l’incolumità generale (a parte qualche occhio nero) e mantengono il confronto sul livello di una vera e propria sfida nella quale alla fine chi tira arance con maggiore intensità, vince. 
La competizione tra tiratori a piedi e sul carro assume spesso il sapore di una sfida individuale, al punto che il duello è tanto più aspro quanto più è stretto il rapporto di chi lo ingaggia: tirare al meglio delle reciproche possibilità è infatti segno di rispetto verso un conoscente, per onorare insieme la battaglia
Alla fine una stretta di mano e applausi collettivi di entrambe le parti in lizza sanciscono l’amicizia ritrovata.

 

Storico Carnevale di Ivrea

Quello di Ivrea è il più antico Carnevale Storico d’Italia i cui riti primari di origine medievale, la Zappata e l’abbruciamento degli Scarli condotti dagli Abbà sino alla fine del ‘700, sono stati tramandati oralmente fino al 1808, anno in cui appare la prima trascrizione di una cerimonia ne I Libri dei Processi Verbali a futura memoria.

Il Carnevale di Ivrea è un evento unico in cui storia e leggenda si intrecciano per dar vita a una grande festa civica popolare dal forte valore simbolico, durante la quale la comunità di Ivrea celebra la propria capacità di autodeterminazione ricordando un episodio di affrancamento dalla tirannide di medievale memoria.
Noto ai più per la spettacolare Battaglia delle arance che si svolge per tre giorni nelle principali piazze cittadine, il Carnevale eporediese si caratterizza per un complesso cerimoniale che attinge a diverse epoche storiche fino a culminare nel Corteo Storico. Vera protagonista è la Vezzosa Mugnaia, simbolo di libertà ed eroina della festa sin dalla sua apparizione nel 1858.
Ad accompagnarla il Generale, di origine napoleonica che guida il brillante Stato Maggiore, e a seguire il Sostituto Gran Cancelliere, cerimoniere e rigido custode della tradizione, i giovanissimi Abbà, uno per ognuno dei cinque rioni e il Podestà, rappresentante del potere cittadino. A scandire il Corteo le note delle pifferate degli amati Pifferi e Tamburi. Lo spirito dello Storico Carnevale d’Ivrea, perfettamente tramandato dalla Canzone del Carnevale Una volta anticamente, vive nella rievocazione della sollevazione del popolo contro il Marchese di Monferrato che affamava la città. Nella leggenda fu il gesto eroico di Violetta, la figlia di un mugnaio, a liberare il popolo dalla tirannia. Ribellatasi allo ius primae noctis imposto dal barone, Violetta lo uccise con la sua stessa spada e la celebre Battaglia delle arance rievoca proprio questa rivolta. In segno di partecipazione alla festa tutti i cittadini e i visitatori, a partire dal Giovedì Grasso, su ordinanza del Generale, scendono in strada indossando il classico Berretto Frigio, un cappello rosso a forma di calza che rappresenta l’adesione ideale alla rivolta e quindi l’aspirazione alla libertà, come fu per i protagonisti della Rivoluzione Francese.

Per maggiori informazioni, visita il sito www.StoricoCarnevaleIvrea.it

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